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28 Giugno 2023

Legge Mulè, BLSD e defibrillatori in Azienda: la rivoluzione della sicurezza nel mondo del lavoro è diventata realtà

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Dopo la sua definitiva approvazione  (ATTI CAMERA), entro pochi giorni sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale  la “Legge Mulè”, creando  una vera e propria rivoluzione sulla diffusione dei defibrillatori e la formazione BLSD.

Si ritiene che dopo di questo… nulla sarà più come prima anche dal punto di vista del Primo Soccorso Aziendale: scopriamo perché.

E’ chiaro a tutti che la formazione obbligatoria dei dipendenti per la legge 81/08  e successive modifiche, catalogata come “Critical Business”, in virtù dell’assegnazione obbligatoria dei fondi in bilancio per ottemperare alla normativa vigente, avrà anche l’obbligo della formazione all’uso del defibrillatore al suo interno e la presenza di defibrillatori accessibili entro 4 minuti.

QUINDICI DIPENDENTI

Infatti ogni azienda con più di 15 dipendenti, ogni mezzo di trasporto pubblico e privato con determinati requisiti, scuole ed Università, saranno obbligati ad inserire nella formazione del Primo Soccorso Aziendale dei dipendenti, ed all’interno team dei “First Responder” in Azienda, la certificazione (valida per legge solo se registrata al 118 regionale) di Basic Life Support and early defibrillation, ovvero BLSD.

Non sarà quindi solo una dimostrazione che si ottempera alla legge Mulè, acquistando un defibrillatore e formando alcuni dipendenti, ma si dovrà dimostrare di aver messo in atto il “progetto di cardioprotezione” efficace ed efficiente, ovvero lavorando su alcuni importantissimi parametri:

1- disponibilità del defibrillatore in ogni momento

2 – pianificazione del tempo di intervento del personale formato (First Responder)

3 – telecontrollo e posizionamento del DAE

4- gestione manutenzione, consumabili e certificazioni degli addetti abilitati BLSD e Primo Soccorso Aziendale

Tutto questo non potrà essere più certificato solo dal medico direttore del corso di Primo Soccorso Aziendale, ma anche – obbligatoriamente – da un Centro di Formazione accreditato al 118, con un rapporto di 1 istruttore ogni 6 discenti, dove inserito il BLSD.

Questa legge si è sapientemente focalizzata sulla “capacità reale di protezione” dei dipendenti e delle persone, includendo la formazione di un numero tale di dipendenti (denominati first responder) tale da garantire in ogni giorno dell’anno, l’intervento entro e non oltre i 3-4 minuti, di personale formato e DAE pronti all’uso, nonché la dimostrazione di avere in sede defibrillatori di nuova generazione registrati al 118 e…non solo.

Questo anche in tempi di smart-working, home-working e Covid-19, ovvero con rotazione e spostamento di personale in modo desueto e mai avvenuto prima.

LA NORMATIVA

Già l’attuale normativa prevedeva la comunicazione scritta al 118 dei dispositivi defibrillatori detenuti, ed il registro dello stato di funzionamento DAE, ma ancora in molti non ne sono a conoscenza, nonostante sia obbligatorio. Di fatto esistono diversi DAE al giorno d’oggi che già sono in linea con queste novità legislative e tecnologiche, avendo una progettualità di nuova generazione che aiuta davvero a salvare più vite umane, ed a vivere più tranquilli.

Vediamo allora insieme le 12 caratteristiche più innovative che abbiamo rilevato tra i nuovi DAE in commercio, che accomunano i migliori defibrillatori di nuova concezione con vantaggi reali in caso di arresto cardiaco:

  1. sono defibrillatori telecollegati alla rete WI-FI e/o con SIM DATI in modo da avvisare i responsabili aziendali con SMS ed email quando il Dae viene usato, o il 118/112
  2. hanno un I.P (ovvero grado di protezione da acqua e polvere) superiore a I.P. >55, per garantire il migliore funzionamento anche in condizioni avverse (per esempio quando piove)
  3. sono verificati ed autorizzati dal Ministero della Salute e/o FDI (Food and Drug Administration)
  4. sono telecollegati alla centrale operativa nazionale 118/112 con invio di ECG in tempo reale con geolocalizzazione dell’apparato, per il miglior soccorso possibile (il tempo di intervento fa sempre la differenza, ed è spesso motivo di contenzioso)
  5. sono geolocalizzati e non solo georeferenziati ma… rilevati in tempo reale dal 118 e dal gestore con portale dedicato, con segnalazione di stato batterie, piastre, e localizzazione; in questo caso se addirittura vengono usati o se hanno un problema di funzionamento parte email ed SMS agli indirizzi impostati.
  6. sono di nuova generazione (alcuni lavorano fino a 300 ohm per la migliore performance)
  7. hanno di serie il tasto “modalità bambino” incluso con piastre uniche per poter essere disponibili anche in caso di infortunio pediatrico, usando una unica coppia di piastre
  8. hanno le piastre non realizzate con materiali ossidabili, ma con un metallo tipo l’argento che si ossida difficilmente e garantisce una maggiore affidabilità e conduzione, e quindi scadono dopo 4 anni e non dopo 2; questo permette che si possano ossidare più difficilmente, garantendo quindi una migliore funzionalità
  9. possibilità di scarica variabile in base al peso della vittima fino a 360 joule incrementali (150-200-250-360), e non “scarica fissa unica” uguale per tutti i soggetti da 150 joule.
  10. sono “precaricati” e pronti all’uso, in modo da erogare la scarica in “0 secondi” dal momento dell’analisi e conferma di “fibrillazione ventricolare” o “tachicardia ventricolare” senza polso
  11. presenza di “algoritmo intelligente” che riconosce “l’artefatto da compressione del soccorritore”, ovvero continua l’analisi anche durante il massaggio cardiaco non facendosi influenzare dal movimento del massaggio e mantenendo una verifica costante ed appropriata nella ricerca dei ritmi defibrillabili, e questo riduce la sospensione del massaggio a vantaggio della vittima.
  12. il brevetto è stato registrato negli ultimi 4 anni, e non 20 anni fa, con mantenimento di una tecnologia obsoleta che è in regola con la legge ma non permette la migliore terapia alla persona in arresto cardiaco, in quanto superata dalla nuova tecnologia.
  13. possiedono una assistenza in Italia e rispondono alla chiamata del detentore per riparazione o sostituzione in tempi rapidi per non lasciare l’utente senza dae

Oltre a tutto questo, sarà obbligatoria la comunicazione da parte dei soggetti che siano già dotati o si dotino di un DAE (e anche da parte dei venditori), l’individuazione del soggetto avente alcune responsabilità riguardo al DAE in dotazione e le funzioni di registrazione e di monitoraggio dei DAE da parte delle centrali operative del sistema di emergenza sanitaria “118”.

Cambierà finalmente lo stato delle cose, a vantaggio di tante vite che verranno salvate per quello che potremmo definire un… salto culturale.

Quanto esposto in questo articolo, è frutto di oltre 20 anni di esperienza nel campo della formazione BLSD ( pediatrico/adulto), e che ci ha portato a comprendere che un conto è formare uno sparuto gruppo di operatori ed acquistare un defibrillatore, un altro è realizzare un progetto di cardioprotezione, tenendo conto dell’Azienda a cui ci si rivolge, del numero dei dipendenti, dei metri quadrati, del principio dell’equidistanza, della risposta/timing reale del team di “first responder” e dell’individuazione del coordinatore responsabile della gestione degli apparati, dei consumabili e dei certificati BLSD registrati al 118 regionale.

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