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28 Giugno 2023

I nuovi progetti di cardioprotezione alla luce della nuova “Legge Mulè” ed il “principio di equidistanza” applicato sui DAE

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A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della “Legge Mulè” dopo che è arrivato il “via libera” della Commissione Affari Sociali della Camera, il provvedimento è oramai legge a tutti gli effetti.

Un punto è particolarmente degno di attenzione, ovvero il fatto che NON si chiede solo di dotarsi di un defibrillatore (DAE automatico o semiautomatico) e personale formato con certificati BLSD accreditati al 118 nazionale, ma si deve garantire il suo utilizzo con operatori entro un certo numero di minuti (ndr: tempi certi).

Infatti è risaputo che i danni cerebrali diventano irreversibili dopo 4 minuti dall’arresto cardiaco se nessuno interviene; dopo 8-9 minuti i danni sono gravemente irreversibili e la vittima non ha più alcuna possibilità di recupero.

Questo vuol dire che una grande azienda, uno stadio, un datore di lavoro, non solo deve garantire DAE monitorati e connessi con verifica costante dello stato di funzionamento, ma assicurarsi che in caso di arresto cardiaco ci siano persone in grado di intervenire in “tempi certi”, e che anche il giorno di ferragosto o Natale… ogni persona, ogni bambino, possa avere le opportunità di essere salvato in egual modo.

Riflessione

Questo ha reso obbligatoria una riflessione: ovvero che i progetti di cardioprotezione, non sono più quelli che si intendevano fino a prima dell’approvazione della legge, e di fatto non basta più acquistare un DAE e formare uno sparuto gruppo di persone.

Nel titolo di questo articolo si fa cenno al “principio di equidistanza” applicato all’uso dei DAE e con interfaccia con personale formato al suo utilizzo in tempi certi. Ma cosa vuol dire tutto questo?

Il principio di equidistanza del DAE

E’ molto semplice, significa che se si lavora in una grande azienda all’interno di un edificio di 6 piani, si dovranno posizionare un numero tale di DAE che consentano il loro utilizzo da parte di personale certificato BLSD 118, entro 4-5 minuti. Questo significa che i DAE presenti dovranno essere posizionati ad ogni piano, ed in alcuni casi anche con diverse unità raggiungibili in tempi certi e, avendo cura di aver pianificato un progetto di cardio-protezione tale da garantire il massaggio cardiaco e l’applicazione delle piastre entro e non oltre 4-5 minuti.

“Il Trend Seattle”

Nei primi anni ’70 un cardiologo americano di nome Leonard Cobb importò negli USA nella città Seattle un modello che aveva testato con i suoi occhi a Dublino pochi mesi prima, vedendo come la “catena del soccorso” che funziona è “tanto forte quanto è forte il suo anello più debole”, facendo diventare Seattle un esempio globale di riduzione della mortalità.

Leonard Cobb e la visione”

Leonard Cobb, professore di Medicina Interna all’Università di Washington e Direttore della divisione di Cardiologia dell’Ospedale di Seattle fu il primo nel 1972 ad impostare un programma di addestramento della popolazione (Medic-ONE) alla rianimazione cardiopolmonare: nei primi due anni di attività del progetto ha insegnato ad oltre 100.000 cittadini le manovre di RCP. Da quel momento Seattle divenne il punto di riferimento di tutti i sistemi di emergenza medica pre-ospedaliera.

“L’importanza della Formazione al BLSD”

La formazione di più persone possibili che iniziano un massaggio cardiopolmonare in tempi rapidissimi, con DAE subito pronto (ricordo a tutti che il calciatore Eriksen è stato defibrillato in campo entro i 90 secondi dal momento dell’arresto cardiaco ed è vivo per questo).

Da allora sono passati quasi cinquant’anni ed a Seattle la mortalità ha un indice bassissimo rispetto a tutti i luoghi del mondo perché è stata organizzata una formazione a tappeto di tutta la popolazione e ci sono DAE in quasi ogni edificio.

Un vero e proprio salto culturale, che ha cambiato la vita di tante persone, e la legge Mulè ha proprio questo intento, e siamo certi che ci riuscirà.

Conclusioni

Da ora in poi non sarà più possibile posizionare uno o due DAE qui e là, ma si dovrà redigere un progetto di cardioprotezione realistico che possa davvero essere “responsivo” in ogni giorno dell’anno e con risultati concreti.

Un esempio tangibile in tal senso è il progetto realizzato dal Ministero della Salute con il posizionamento di 3 dae per piano con la formazione la certificazione BLSD 118 di oltre 200 dipendenti, a protezione del valore della vita umana al passo con i tempi in cui viviamo.

Il trend è quindi uno solo: “siamo tutti responsabili”, e quindi più dipendenti si formeranno e più possibilità ci sarà di salvare una vita di un collega, un passante, o di un bambino.

Oltretutto il crescente utilizzo dei fondi interprofessionali con il recupero dello 0,30, permette la formazione anche a costo zero per le Aziende virtuose in linea con progetto etico ad alto impatto sociale, l’AGENDA2030 e attività di People Caring legate al Welfare Sociale, che spesso vengono inserite anche nei “Bilanci Sociali“.

Chiamatelo quindi, se volete, un grande cambiamento in atto da cui non si tornerà indietro… per fortuna.

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